venerdì 6 febbraio 2015

La Croce Verde si trasferisce a Sant'Ambrogio

La “Croce Verde Avigliana” cambia nome e diventa “Croce Verde Avigliana – Sant’Ambrogio”. L’associazione si è infatti trasferita nel Comune ai piedi della Sacra, in corso Moncenisio 82, in un fabbricato di proprietà dei fratelli Teghille.
La “Croce Verde Avigliana – Sant’Ambrogio” conta una trentina di iscritti, di cui circa 20 soci attivi che garantiscono la copertura operativa dalle ore 7 alle 19. Come parco mezzi, essa dispone di tre ambulanze, di cui una in convenzione con il servizio 118, ed una macchina.
Come affermato dal presidente dell’associazione, Carlo Cantamessa: «Abbiamo la volontà di inserirci e di partecipare agli eventi del paese». Proprio per questo, è già in programma un incontro informativo con la popolazione, fissato per i primi di marzo, in cui verrà illustrato il funzionamento del servizio 118. Un servizio che i volontari della “Croce Verde Avigliana – Sant’Ambrogio” stanno svolgendo assiduamente e che, solo per il 2015, ha già richiesto loro oltre 25 interventi. Tutto ciò senza contare il gran numero di servizi exta, come ad esempio il trasporto anziani, che l’associazione offre.
L’installazione della nuova sede della Croce Verde è stata vista con favore dalle istituzioni locali. Infatti il sindaco, Dario Fracchia, ha sottolineato: «Siamo ben felici di avere sul nostro territorio un’associazione che fornisce anche un servizio. Per quel che ci consentono le magre casse comunali, cercheremo di supportare questa associazione  sia direttamente, a livello di contributo, sia indirettamente, magari operando qualche sconto sulle tasse del fabbricato».
Inoltre, a breve la “Croce Verde Avigliana – Sant’Ambrogio” dovrebbe ricevere dalla Regione un nuovo defibrillatore, visto che c’è già il personale, in gran parte giovane, titolato per poterlo usare. Sono proprio i giovani a comporre la gran parte dell’associazione, ma come sottolineato dal vicepresidente, Carmine Gasparro: «Per quello che è il nostro impegno ci piacerebbe avere con noi anche alcuni pensionati, che magari hanno tempo e si possono dedicare ad attività come il trasporto anziani».
Sindaco, proprietari del fabbricato e volontari

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