domenica 28 dicembre 2014

L'antico castello abbaziale risorge. A chi affidarlo ora?

Forse non tutti sanno che la Sacra di San Michele non è l'unico edificio che torreggia su Sant’Ambrogio, ma, appena sopra il centro storico, esiste anche un antico castello, dimora degli abati della Sacra tra il XIII ed il XIV secolo.
Nelle diverse centinaia di anni che lo hanno portato fino a noi, l’edificio venne saccheggiato e danneggiato, lasciando ai due proprietari, lo Stato ed il Comune di Sant’Ambrogio, nient’altro che un rudere fatiscente.
Ingresso del castello
Nel 2002, fu proprio il Comune ad avviare un progetto di recupero, chiedendo in concessione anche la parte demaniale per poter eseguire un intervento di valorizzazione che interessasse completamente l’edificio. Un anno dopo, però, l’Agenzia del Demanio comunicò di non aver accolto la richiesta di acquisizione dell’intera struttura, ma, sempre nel 2003, la Soprintendenza Regionale per i Beni Archeologici approvò il progetto definitivo per la realizzazione degli scavi archeologici sul bene.
I lavori vennero così avviati e si conclusero nel 2012, con la trasformazione del castello in una struttura adatta all’attività ricettiva. Dopo la stipula di un contratto di couso tra Demanio e Comune, a gennaio 2014 venne avviata una gara per la concessione in affidamento, senza che però nessuna delle ditte invitate facesse un’offerta. Così, ben 12 anni dopo il primo rifiuto da parte dello Stato, qualche mese fa è stato approvato il progetto di valorizzazione per l'acquisizione a titolo gratuito del castello da parte del Comune.
L'interno del cortile
Quest’ultimo ne possedeva già il 32percento, ma, essendo che la restante parte era di proprietà demaniale non era stato possibile l'affidamento, in quanto il Demanio impone un contratto di massimo sei anni e con la manutenzione straordinaria a carico dell'affittuario, due condizioni che hanno fatto desistere i potenziali gestori. In particolare, una durata così breve del contratto d’affitto scoraggia a  fare un investimento tanto importante, vista la necessità di acquistare cucina ed arredi.
Il piano di valorizzazione presentato dal Comune comprende anche diverse altre attività ed iniziative che ruoteranno intorno al castello. Queste includono la riqualificazione della via ferrata, del centro storico, della pista ciclabile, della via Francigena e del laghetto dei Camosci, il piano di recupero dell’ex maglificio Bosio, la realizzazione di uno spazio museale nella torre comunale, le iniziative culturali e turistiche come il “Meliga day” e la “Battaglia delle Chiuse”, la valorizzazione dei prodotti enogastronomici. Inoltre, è in fase di studio un progetto per la formazione di giovani guide turistiche che possano mostrare i beni santambrogesi ai visitatori.
Dal 13 novembre è stata aperta la possibilità di presentare le manifestazioni di interesse per il castello abbaziale di via Sacra di San Michele, 34. Sembrano esserci buone prospettive per la struttura, infatti, secondo quanto affermato dal sindaco, Dario Fracchia: «Abbiamo già avuto parecchie visite di soggetti interessati e contiamo per la prossima  primavera di poter affidare in gestione il castello. Chi lo prenderà, troverà sicuramente un paese vivo e vitale a soli 25 minuti di treno dal centro di Torino e dotato di grandi potenzialità per un turismo di prossimità o proveniente anche da più lontano».

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