Per il Comune di Sant’Ambrogio è giunto il momento
di parlare di bilancio e di imposte, tematiche affrontate durante l’ultima
seduta del consiglio comunale di mercoledì 1 luglio.
Il sindaco Fracchia |
Riguardo alla tassazione non ci saranno sorprese
per le tasche dei santambrogesi. Infatti, le aliquote IMU non subiranno
variazioni rispetto al 2014 e anche le agevolazioni per le case concesse in
comodato d’uso a famigliari sono state mantenute. Una scelta approvata anche
dalla minoranza, che ha sottolineato, con le parole del capogruppo Zerbonia, come
siano state recepite le proposte da essa presentate. Invariate resteranno anche
le aliquote TASI e TARI. Riguardo a quest’ultima, grazie ad una riduzione di
circa 7mila euro del piano finanziario per la copertura dei costi di
smaltimento dei rifiuti, è stato possibile mantenere le agevolazioni già
previste.
Anche per quanto riguarda il bilancio, il sindaco
Dario Fracchia ha sottolineato: «Non ci
sono grandi novità visto che il patto di stabilità ci impedisce di fare voli
pindarici. Inoltre, abbiamo subito un ulteriore taglio al fondo di solidarietà
di ben 128 mila euro». Nonostante ciò, l’amministrazione ha scelto di riconfermare i servizi ed i contributi ad
associazioni e ad enti assistenziali. «Ci
è di aiuto – ha continuato il sindaco – il fatto che finalmente siamo riusciti
a rinegoziare i tassi dei nostri mutui, il che ci permetterà di avere una
maggiore disponibilità nell’immediato».
Il capogruppo Zerbonia |
Una situazione finanziaria che lascia comunque
poco spazio per la programmazione futura, come ha sottolineato il consigliere
Zerbonia: «Mi sarebbe piaciuto fare un confronto con l'amministrazione sulle
sue scelte politiche, ma ormai le scelte non sono più politiche e con il
bilancio si riescono solo più a coprire le necessità Noi ci asteniamo perché è
un bilancio fatto dall'amministrazione, ma non credo che noi avremmo fatto
scelte tanto diverse».
Proprio per sottolineare questa situazione, il consiglio ha
approvato un odg redatto dall’UNCEM (Unione
Nazionale Comuni Comunità Enti Montani). In esso si sottolinea come
non siano i piccoli Comuni i responsabili del debito pubblico italiano,
chiedendo perciò che quelli con popolazione inferiore ai 5mila abitanti vengano
esentati dal patto di stabilità.
La constatazione che si tratti di un periodo di difficoltà è
arrivata anche dal pur esiguo pubblico in sala. Un pubblico formato quasi
esclusivamente da membri, o ex membri, del panorama politico locale. Questi,
oltre a ricordare che, una volta, i tempi di discussione del bilancio erano ben
più lunghi, hanno spronato l’amministrazione a fare di più per la promozione
turistica del territorio, che sembra ormai l’unica via d’uscita dalla crisi
economica.