Forse non tutti sanno che la Sacra di San
Michele non è l'unico edificio che torreggia su Sant’Ambrogio, ma, appena sopra il centro storico, esiste anche un antico castello, dimora
degli abati della Sacra tra il XIII ed il XIV secolo.
Nelle diverse centinaia
di anni che lo hanno portato fino a noi, l’edificio venne saccheggiato e
danneggiato, lasciando ai due proprietari, lo Stato ed il Comune di
Sant’Ambrogio, nient’altro che un rudere fatiscente.
Ingresso del castello |
Nel 2002, fu proprio il Comune ad
avviare un progetto di recupero, chiedendo in concessione anche la parte
demaniale per poter eseguire un intervento di valorizzazione che interessasse
completamente l’edificio. Un anno dopo, però, l’Agenzia del Demanio comunicò di
non aver accolto la richiesta di acquisizione dell’intera struttura, ma, sempre
nel 2003, la Soprintendenza Regionale per i Beni Archeologici approvò il
progetto definitivo per la realizzazione degli scavi archeologici sul bene.
I lavori vennero così avviati e
si conclusero nel 2012, con la trasformazione del castello in una struttura
adatta all’attività ricettiva. Dopo la stipula di un contratto di couso tra
Demanio e Comune, a gennaio 2014 venne avviata una gara per la concessione in
affidamento, senza che però nessuna delle ditte invitate facesse un’offerta.
Così, ben 12 anni dopo il primo rifiuto da parte dello Stato, qualche mese fa è
stato approvato il progetto di valorizzazione per l'acquisizione a titolo
gratuito del castello da parte del Comune.
L'interno del cortile |
Quest’ultimo ne possedeva già il 32percento, ma, essendo che la restante
parte era di proprietà demaniale non era stato possibile l'affidamento,
in quanto il Demanio impone un contratto di massimo sei anni e con la
manutenzione straordinaria a carico dell'affittuario, due condizioni che hanno
fatto desistere i potenziali gestori. In particolare, una durata così breve del
contratto d’affitto scoraggia a fare un investimento tanto importante,
vista la necessità di acquistare cucina ed arredi.
Il piano di valorizzazione
presentato dal Comune comprende anche diverse altre attività ed iniziative che
ruoteranno intorno al castello. Queste includono la riqualificazione della via
ferrata, del centro storico, della pista ciclabile, della via Francigena e del
laghetto dei Camosci, il piano di recupero dell’ex maglificio Bosio, la
realizzazione di uno spazio museale nella torre comunale, le iniziative
culturali e turistiche come il “Meliga day” e la “Battaglia delle Chiuse”, la
valorizzazione dei prodotti enogastronomici. Inoltre, è in fase di studio un
progetto per la formazione di giovani guide turistiche che possano mostrare i
beni santambrogesi ai visitatori.
Dal 13 novembre è stata aperta la
possibilità di presentare le manifestazioni di interesse per il castello
abbaziale di via Sacra di San Michele, 34. Sembrano esserci buone prospettive
per la struttura, infatti, secondo quanto affermato dal sindaco, Dario
Fracchia: «Abbiamo già avuto parecchie visite di soggetti interessati e
contiamo per la prossima primavera di poter affidare in gestione il
castello. Chi lo prenderà, troverà sicuramente un paese vivo e vitale a soli 25
minuti di treno dal centro di Torino e dotato di grandi potenzialità per un
turismo di prossimità o proveniente anche da più lontano».
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