«Questo è un evento importantissimo ed
eccezionale. Parlare di delocalizzazione da un altro paese, in questo caso dalla
Germania, verso l’Italia non è certo una cosa che capita tutti i giorni». Così
Antonino Giustiniani, direttore operativo di FIR FULDA spa, ha aperto la
conferenza stampa di mercoledì 23 luglio. Un incontro, oltre che con i
giornalisti, con le autorità locali e regionali, con finanziatori e sindacati.
Presenti anche Martin Schaefer, comproprietario di FFF Group, del quale fa
parte l’azienda di Sant’Ambrogio, e Dirk Rosenloecher, amministratore delegato
di FIR FULDA spa, i quali, oltre a ricordare la storia del gruppo, hanno esposto
il programma di investimenti per lo stabilimento valsusino.
«Con il progetto che desidero presentare
– ha annunciato Rosenloecher - e il volume di investimenti ad esso connessi,
pari ad 1,1 milioni di euro, la FIR FULDA spa ha la possibilità di invertire lo
stato costante di sottoutilizzo degli impianti produttivi». Grazie a questa
delocalizzazione dalla Germania, si prevede per l’azienda un aumento della
produzione di circa il 70 percento. Ciò significherebbe per la realtà santambrogese,
oltre al mantenimento degli attuali 68 posti di lavoro, la possibilità di
assunzione di 10 nuovi operai nei prossimi anni. Ciò però sarà possibile solo
se finanziatori, istituzioni e sindacati faranno ognuno la propria parte.
Ciò è stato ribadito anche dal sindaco,
Dario Fracchia: «Oggi non deve essere solo una passerella, ma deve essere un
impegno deciso e concreto da prendere da parte della politica che conta nei
confronti della proprietà tedesca». Una promessa che l’assessore regionale
all’Istruzione e al Lavoro, Gianna Pentenero, si è sentita di fare: «Mi prendo
l’impegno preciso di costituire un tavolo in cui metteremo insieme i diversi
soggetti regionali che sono coinvolti, per cercare di lavorare ad un percorso
di riduzione dei tempi e per una maggiore flessibilità delle istituzioni».
“Insieme è meglio”. Questo slogan
dall’azienda è stato ribadito da quasi tutti gli oratori. L’auspicio è che si
tratti davvero di parole d’impegno che possano portare alla rinascita dello
stabilimento di Sant’Ambrogio.
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